Mario Rasetti, «Intelligenza artificiale: al crocevia fra matematica e complessità», ScienzaNuova

Mario Rasetti è un fine fisico la cui ricerca ha spaziato in un numero impressionante di campi scientifici: teoria quantistica dei vortici, superconduttività, stati nonclassici della luce, stati senza decoerenza per la computazione quantistica, intelligenza artificiale, solo per citarne alcuni. E’ professore emerito all’Università di Torino, dove ha fondato la Scuola di Dottorato, Presidente dell’ISI (Istituto per l’Interscambio Scientifico) e Consigliere della Commissione Europea.

Per la quinta edizione di ScienzaNuova, parla di intelligenza artificiale (IA). Partendo dalla sfida dei Big Data, passa a definire cosa intendiamo e come funziona una IA per poi illustrare come i dati possono essere descritti e inseriti in uno spazio topologico, su cui si può definire una nozione di vicinanza connettiva alla Grothendieck (che non è una metrica). Prosegue poi indagando la struttura e il funzionamento del cervello umano. Il nostro sistema nervoso è un raffinato computer oppure non è possibile descriverlo in questi termini? E se è possibile potrà mai essere riprodotto da una qualche tecnologia? Rasetti discute in particolare la tesi di Church-Turing, le sue interpretazioni e intuizioni successive, fra cui quella quantistica e la cosiddetta “beyond Turing”. Conclude chiarendo cosa si intende con Machine Learning e come funziona.

E’ da notare bene, soprattutto per i non addetti ai lavori, l’introduzione di Rasetti al tema: malgrado gli ampi studi e sviluppi, anche in campo neuroscientifico, il professore ci mette in guardia sul fatto che l’IA non è (ancora) una scienza, piuttosto è una “tecnica in cui uno può essere più o meno bravo”, come la cucina.