Filosofia

A seguito dell’intervento di Andrea Moro (https://www.youtube.com/watch?v=iFjfeIgtSyQ&t=140s ), la sesta edizione di ScienzaNuova vede il contributo di Achille Varzi, il quale analizza come alcune celebri utopie fondate su importanti teorie si siano dimostrate irrealizzabili. L’analisi del professore spazia da un risultato di teoria politica, ovvero il paradosso di Condorcet, che compromette (se non, addirittura, distrugge) il sogno della democrazia, alla teoria dei linguaggi, dove l’utopia può consistere nel potere espressivo del linguaggio, passando per la logica e in particolare i teoremi di incompletezza di Gödel.

E’ ben nota la figura di Umberto Boccioni come artista ed esponente del Futurismo, ma si parla poco del suo lavoro filosofico. Boccioni infatti non ha semplicemente partecipato a quell’esperienza artistica e culturale, ma ha proprio fondato l’opera d’arte futurista, in un senso di “fondazione” e di “arte” che il professor Zaccaria chiarisce in questo intervento, in cui, grazie a un seminario precedente del professor De Gennaro (https://www.youtube.com/watch?v=sdDT9w02LBg&t=945s), è anche messo in luce un confronto con Klee. Da notare che i suoi stessi amici che condividevano con lui l’avventura del Futurismo lo chiamavano “filosofo della compagnia”, perché è questo che effettivamente Boccioni è stato: il filosofo del dinamismo universale.

Il professor Natoli affronta qui il tema dell’intelligenza artificiale a partire da due interrogazioni fondamentali: che è l’uomo? che è l’intelligenza? Attraverso intuizioni di grandi pensatori e scoperte paleontologiche, si può provare a far vedere come l’intelligenza si articola con l’articolazione della mano, e cioè con la manipolazione del mondo. Ma qual è il rapporto fra intelligenza, mano e calcolo? La coscienza è “calcolabile”?

Che cosa intendiamo con “intelligenza artificiale”? Succede spesso di confonderla con una qualunque tecnologia avanzata di ingegneria informatica in grado di sostituire l’uomo in una certa mansione. Queste ultime sono certamente tecnologie intelligenti, nel senso che sono idee geniali, ma non sono espressione di un’intelligenza analoga a quella che ci distingue. E qual è la linea di confine fra tecnologie avanzate considerate intelligenza artificiale e quelle escluse da questa categoria? Che cos’è il test di Alan Turing? E’ una valida strategia per dirimere questa questione?
Ne ha parlato il professor Varzi per ScienzaNuova alla sua quinta edizione, dedicata proprio all’IA.

Che cos’è la lingua? E’ riconducibile al linguaggio, inteso come codice comunicativo, oppure no? O è forse il linguaggio una caratterizzazione particolare di una ricchezza? I professori Gino Zaccaria e Ivo De Gennaro in questo intervento per ScienzaNuova 2017 cercano di chiarire la questione, indagando anche gli esempi classici dell’uomo primitivo e del bambino.

Intuizione e costruzione: in “Tentativi esatti nel dominio dell’arte” (1928), Paul Klee distingue per queste due nozioni un’accezione scientifica e un’accezione artistica. Guidati dal professor Ivo De Gennaro, vediamo come l’artista coglie la necessità di intuizione e costruzione nel campo delle scienze esatte (in particolare matematica e fisica) rispetto al loro ruolo nella creazione artistica.

Si noti che, mentre per parlare DI matematica e fisica è necessario essere rispettivamente matematici e fisici, si può ragionare brillantemente SU matematica e fisica senza avere una formazione scientifica. Questo perché le scienze esatte non hanno come oggetto di studio loro stesse, e anche volendolo non possono: le ipotesi e gli strumenti di cui si servono non provengono dai loro domini.

Facendo seguito alla disamina delle questioni fondamentali del filosofare (https://www.youtube.com/watch?v=M6O1_kGrxQs), il professor Zaccaria passa ad analizzare il problema del Male. Che è il Male? E’ un tratto dell’uomo oppure no? E che rapporto intrattengono Male e Uomo?

Quali sono le questioni fondamentali della filosofia? Discute brevemente questo punto il professor Zaccaria, mettendo a fuoco in particolare la questione che le racchiude tutte: la questione dell’essere.
A partire da quali di queste domande vengono lasciate aperte e a quali viene invece data una risposta-tentativo non discussa, si costituiscono specifiche indagini del sapere quali la filosofia politica, la teologia, le scienze.

Quando ci occupiamo di questioni ontologiche, vogliamo distinguere ciò che esiste in modo fondato da altre “miopie”. Vogliamo capire che cosa esiste “veramente”. D’altronde, per analizzare la questione non possiamo risalire ad Aristotele poichè questi non poteva occuparsi propriamente di ontologia. Il termine infatti fu coniato solo nel XVII secolo da Jacob Lorhard. Partendo da qui, il professor Varzi, nel seminario che ha tenuto per ScienzaNuova 2019, traccia con chiarezza la storia del pensiero ontologico passando per Quine ed arrivando fino a Husserl, entrando nel merito delle questioni che i protagonisti di questa storia hanno sollevato.