Fisica

Facendo seguito al seminario tenuto da Angelo Vulpiani ed Eugenio Regazzini «Dialogo sui fondamenti della probabilità» (https://www.youtube.com/watch?v=xI0Bt_gKNgQ), riportiamo la discussione avvenuta a lezione conclusa fra i relatori, gli ospiti e i partecipanti.

I professori Angelo Vulpiani ed Eugenio Regazzini intervengono sui fondamenti delle probabilità, illustrando le origini di questo concetto e come questo è stato formalizzato, compreso e utilizzato, rispettivamente, nella fisica e nella matematica.

Alleghiamo i link delle slide della presentazione del professor Vulpiani e gli appunti del professor Regazzini, nonché un saggio da lui elaborato in seguito all’incontro:

https://drive.google.com/file/d/1Z1COxXXuiGldB9VkgC9k5QTSvyPyYVsN/view?usp=sharing

https://drive.google.com/file/d/1_RsMPKk1_PnF-Q3_kkosyJ0-ujIwzm9Q/view?usp=sharing

https://drive.google.com/file/d/176gvklShX5tJpeFcjRM6HK4JIqUVc4tO/view?usp=sharing

https://www.scienzanuova.org/wp-content/uploads/Note_Regazzini_2023.pdf

Il fatto stesso che riusciamo a fare fisica e a porci domande significative anche a livello scientifico è già qualcosa di utopico: così il professor Mauro Carfora apre la sesta edizione di ScienzaNuova. Il professore chiarisce il senso di questa utopia riprendendo la fondazione del metodo scientifico, anche alla luce delle critiche di Goethe, e sfatando alcuni luoghi comuni, fra cui l’idea che la scienza spieghi ogni cosa. La scienza non spiega, ci fa notare il professore. Partendo da qui, arriviamo a un’ampia indagine di come la fisica ha descritto lo spazio ed il tempo lungo la sua evoluzione fino ad oggi.

Il professor Vieri Mastropietro introduce il Modello Standard, teoria fisica che descrive a un livello fondamentale le particelle elementari che compongono l’universo e tre delle quattro forze note. Uno dei risultati più sorprendenti di questo modello è aver previsto particelle (W, Z e bosone di Higgs) che sono state poi effettivamente scoperte decenni dopo. Nonostante ciò, si tratta di una teoria perturbativa e la sua auto-consistenza matematica non è ancora stata provata. E’ proprio questa l’utopia di cui ci parla il professore, indagando la teoria della rinormalizzazione e i problemi ancora aperti, fra cui quello della consistenza matematica del modello.

Il professor Luigi Galgani racconta il suo lavoro di ricerca in fisica, che verte principalmente sulle relazioni fra meccanica classica e meccanica quantistica. A partire da qui, il professore esplora le interpretazioni della meccanica quantistica, passato (Poincaré, Einstein, Heisenberg, Schrödinger) e presente della teoria. Questo apre a discutere, con la dovuta cautela, di tempo, realismo, mondo oggettivo e soggettivo, libertà individuali, scienza.

Che tipo di relazione intrattengono fisica e matematica? Si influenzano a vicenda? E in che modo?
Ne parla il fisico Mauro Carfora in dialogo con il filosofo Gino Zaccaria, partendo dall’esempio della descrizione dei moti relativi per arrivare alla fine del dibattito a discutere che cosa si intenda con “verità” in ambito scientifico.

“Fare previsioni è una cosa molto difficile, specialmente se riguardano il futuro” diceva Niels Bohr. E’ con questa considerazione che il fisico matematico Vieri Mastropietro inizia a discutere di come vengano fatte predizioni in ambito scientifico e in che senso queste siano attendibili. La necessità di avere un qualche controllo su eventi futuri sembra che ci sia sempre stata nella storia dell’uomo, ma solo con la scienza sembra che questa sia diventata veramente efficace ed efficiente. Questa possibilità di predire eventi futuri rende manifesti anche gli aspetti di genio e creatività che spesso sono all’origine di una descrizione scientifica o di una dimostrazione. Aspetti che sono stimolati anche dall’errore, il quale gioca un ruolo fondamentale nell’evoluzione della scienza. D’altronde, “se non si rischia di sbagliare, non si rischia di dire cose interessanti”.

Is there anything that scientists do that can’t be automated? Questo l’interrogativo che si è posto Dan Falk nel suo articolo “How artificial intelligence is changing science?” pubblicato nel Marzo 2019 su Quantamagazine. Il dubbio è motivato dal recente cospicuo utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale nella ricerca scientifica, dalla dinamica delle galassie al calcolo di funzioni d’onda di sistemi quantistici. Partendo da qui, il professor Carfora passa a indagare il rapporto fra intelligenza artificiale e intelligenza umana. Potrà mai la prima esaurire le possibilità della seconda? Il celebre fisico Roger Penrose fu aspramente criticato per il suo scetticismo sulla questione. Nel suo libro “Shadows of the mind” e in altri scritti, ha infatti sostenuto che la coscienza non sia un fatto meramente computazionale.

Quali sono le sfide e le opportunità che la manipolazione della più grande mai vista mole di dati (i famosi big data) offre alla scienza? Stando all’ex direttore di Wired Chris Anderson, teorie e modelli scientifici avrebbero ormai fatto il loro tempo perché i dati parlerebbero già da sé: “visto che siamo nell’era dei dati in abbondanza, si può fare a meno delle teorie: basta usare i dati”.
Ma è veramente così? Siamo quindi davanti a una nuova rivoluzione scientifica? Il fisico teorico Angelo Vulpiani ci aiuta a fare chiarezza guidandoci in un viaggio attraverso problemi risolti e aperti della fisica.