Filosofia

ScienzaNuova 2023 – Qualche anno prima di questo intervento, il fisico Vieri Mastropietro tenne un seminario dove illustrava una descrizione scientifica del tempo come fenomeno emergente, ovvero: il nostro senso dello scorrere del tempo proviene dall’irreversibilità dei processi, che determina una direzione del loro sviluppo. Mastropietro usò l’esempio della sigaretta: una volta accesa essa può consumarsi o spegnersi, ma certamente non può ricostituirsi. Ivo De Gennaro prende qui spunto da quell’esempio per illustrare come si può chiarire il tempo nel senso della fenomenologia e ci mostra come a partire da tale indagine si possa ritrovarne la descrizione fisica.

ScienzaNuova 2023 – A seguito del dialogo fra Achille Varzi e Gino Zaccaria, le domande degli uditori hanno permesso di sviscerare alcune questioni fondamentali.

ScienzaNuova 2023 – Si sente spesso parlare di fenomenologia e filosofia analitica come diverse direzioni della filosofia. Ma di che cosa si tratta esattamente? Quali sono le differenze? E come è accaduto che la filosofia si dividesse in questi due approcci? Ne discutono i professori Gino Zaccaria e Achille Varzi, provenienti rispettivamente dalla tradizione fenomenologica e da quella analitica.

In questo seminario, i professori Gino Zaccaria ed Ivo De Gennaro propongono di mettere insieme lingua e utopia e mostrano come l’una possa essere riferita all’altra. In particolare, partono dal conio originale della parola “utopia” come “non-luogo” e fanno vedere come, in quanto non-luogo, questa possa indicare ciò che dà luogo, cioè che rende attendibile il senso di luogo, e quindi permette ad ogni ente di stare, situarsi. Analogamente, anche la lingua può essere intesa in un senso pregnante, ovvero quello di lingua madre, che comprende (ma non si riduce a) quello di “linguaggio” o “mezzo di comunicazione”. Con questa analisi, si vede che la lingua non è mera convenzione, bensì l’elemento che fa apparire le cose, che le rende manifeste per ciò che sono. A questo punto, la connessione fra utopia e lingua diviene chiara a patto di mostrare il rapporto che intercorre fra l’utopia così intesa e il manifestarsi di un fenomeno.

Aspetto peculiare e interessante del seminario è l’accuratezza e il tempo dedicati al chiarimento del manifestarsi, ovvero dell’apparire, punto fondamentale della fenomenologia.

A seguito dell’intervento di Andrea Moro (https://www.youtube.com/watch?v=iFjfeIgtSyQ&t=140s ), la sesta edizione di ScienzaNuova vede il contributo di Achille Varzi, il quale analizza come alcune celebri utopie fondate su importanti teorie si siano dimostrate irrealizzabili. L’analisi del professore spazia da un risultato di teoria politica, ovvero il paradosso di Condorcet, che compromette (se non, addirittura, distrugge) il sogno della democrazia, alla teoria dei linguaggi, dove l’utopia può consistere nel potere espressivo del linguaggio, passando per la logica e in particolare i teoremi di incompletezza di Gödel.

E’ ben nota la figura di Umberto Boccioni come artista ed esponente del Futurismo, ma si parla poco del suo lavoro filosofico. Boccioni infatti non ha semplicemente partecipato a quell’esperienza artistica e culturale, ma ha proprio fondato l’opera d’arte futurista, in un senso di “fondazione” e di “arte” che il professor Zaccaria chiarisce in questo intervento, in cui, grazie a un seminario precedente del professor De Gennaro (https://www.youtube.com/watch?v=sdDT9w02LBg&t=945s), è anche messo in luce un confronto con Klee. Da notare che i suoi stessi amici che condividevano con lui l’avventura del Futurismo lo chiamavano “filosofo della compagnia”, perché è questo che effettivamente Boccioni è stato: il filosofo del dinamismo universale.

Il professor Natoli affronta qui il tema dell’intelligenza artificiale a partire da due interrogazioni fondamentali: che è l’uomo? che è l’intelligenza? Attraverso intuizioni di grandi pensatori e scoperte paleontologiche, si può provare a far vedere come l’intelligenza si articola con l’articolazione della mano, e cioè con la manipolazione del mondo. Ma qual è il rapporto fra intelligenza, mano e calcolo? La coscienza è “calcolabile”?

Che cosa intendiamo con “intelligenza artificiale”? Succede spesso di confonderla con una qualunque tecnologia avanzata di ingegneria informatica in grado di sostituire l’uomo in una certa mansione. Queste ultime sono certamente tecnologie intelligenti, nel senso che sono idee geniali, ma non sono espressione di un’intelligenza analoga a quella che ci distingue. E qual è la linea di confine fra tecnologie avanzate considerate intelligenza artificiale e quelle escluse da questa categoria? Che cos’è il test di Alan Turing? E’ una valida strategia per dirimere questa questione?
Ne ha parlato il professor Varzi per ScienzaNuova alla sua quinta edizione, dedicata proprio all’IA.

Che cos’è la lingua? E’ riconducibile al linguaggio, inteso come codice comunicativo, oppure no? O è forse il linguaggio una caratterizzazione particolare di una ricchezza? I professori Gino Zaccaria e Ivo De Gennaro in questo intervento per ScienzaNuova 2017 cercano di chiarire la questione, indagando anche gli esempi classici dell’uomo primitivo e del bambino.